1974, Muratore
Nato a Istog (Kosovo), vive a Caravaggio (BG)
Sono albanese del Kosovo, nella ex-Jugoslavia.
La cittadina in cui sono nato si chiama Istog, non lontano dal confine col Montenegro. È una zona agricola dove si producono mele, peperoni e patate per il mercato europeo. Poco dopo la fine del conflitto sono venuto in Italia. Era il 2001.
Oggi, a vedere la guerra in Ucraina mi vengono i brividi perché so cosa vuol dire: ho visto morire la gente vicino a me, ho visto le bombe, ho già visto tutto questo. Allora ero un ragazzo e andavo ancora a scuola. Siamo scappati. All’inizio abbiamo provato a difenderci dalla Serbia ma, anche numericamente, non potevamo farcela. Grazie alla risoluzione delle Nazioni Unite, dal 1999 il Kosovo è uno Stato indipendente e riconosciuto tale dalla metà degli Stati membri dell’ONU.
Quando siamo potuti tornare a casa, il 90% del mio villaggio era bruciato. Tutto distrutto. Ed è così che sono diventato muratore. Prima la nostra casa, poi le altre. C’era da ricostruire il Paese.
Due anni dopo ero in Italia. Grazie ad un cugino, sono arrivato in Lombardia.
Oggi ho due bambini che sono nati qui. Anche mia moglie è kosovara.
Non abbiamo molto tempo per stare insieme durante la settimana perché la giornata inizia alle 4 e scorre via, troppo in fretta. Quando rientro è sera.
Per fortuna viaggio con un collega, che è anche un amico. Ci siamo conosciuti 20 anni fa. Abbiamo quasi la stessa età e siamo entrambi padri di due figli. È una bella amicizia. Se non fosse stata bella, non sarebbe durata così tanto.
Oggi ho 48 anni e un sogno: vorrei tornare in Kosovo, ma non so quando sarà.
Per il momento condivido con i miei cari rimasti giù la mia vita di qui: quando sono in pausa, faccio delle dirette Facebook e mostro fiero il mio lavoro: un cantiere così grande non lo avevo mai visto!
Foto ©Alessandro Guida