1983, Ufficio direzione lavori – Urbanizzazioni
Nato a Milano, vive a Milano
Di formazione sono un ingegnere civile. Papà aveva un’impresa che faceva opere di urbanizzazione. Un’impresa storica, fondata dal nonno. Quando mi sono laureato, ho scelto di fare la mia strada ed oggi mi occupo della direzione lavori per tutte le opere di urbanizzazione di questo cantiere: sono tante e molto diverse tra loro. Il parco, il boulevard, il CAM, l’asilo, il Parco delle Cave. Richiedono ciascuna lavorazioni differenti e afferiscono ad uffici e competenze tecnico-amministrative molto specifiche. È una complessità che mi permette di dialogare con una grande varietà di attori ed è proprio questo l’aspetto che amo di più: la socialità e le relazioni interpersonali. Ho dei buoni rapporti con tutti, ma soprattutto con loro, i colleghi, che non cambierei per nulla al mondo!
Il mio è un lavoro molto dinamico e in qualche modo impegnativo e per questo, appena posso, mi piace stare solo. Bormio è il mio rifugio. Rappresenta la casa, l’intimità degli affetti, il luogo della famiglia. Il piccolo paese della Valtellina ha 4000 abitanti e si trova a 1200m di altezza, un posto scomodissimo da raggiungere, ma quando Milano diventa troppo stressante, parto. Anche solo per un giorno, è rigenerante. Lì abitiamo in un edificio che ha costruito il nonno, una grande casa che ha perso la funzionalità di un tempo, ma abbiamo un giardino, e quindi si respira. È uno stato di beatitudine. Premesso che non sono un appassionato di sci, mi piace fare camminate d’estate e bere il caffè nel piccolo bar del paese, leggendo il giornale. Ritrovare un ritmo lento. Tranquillo.
Ancora pochi anni fa, si andava su con tutta la famiglia, i miei, i nonni, gli zii. E la sera, tutti nella grande sala, a mangiare. Era una famiglia, la mia, vecchio stile. Bisognava vestirsi per la cena ed essere puntuali; il nonno, rigorosamente a capotavola. Mia madre, con tre figli, ci lavava alla bell’e meglio per farci trovare a tavola, puntuali. Non ci si alzava, finché non si alzava il nonno.
Riti familiari che sono ricordi di un tempo che non c’è più.
Foto ©Alessandro Guida