mer, 25 settembre 2024

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Hossam Mohamed Mansour Mohamed Shahawi

1984, Piastrellista 
Nato a Beheira (Egitto), vive a Varedo (MB)

Per tutti sono Sam. Appena sono finite le scuole, sono arrivato in Italia. Avevo 17 anni e non avevo un mestiere. Ero solo. Mi sono trovato bene subito. 
Questo accadeva 21 anni fa. Oggi sono un imprenditore edile. Ho una mia squadra che conta una ventina di operai. Vuol dire responsabilità. È un lavoro pieno. E mi piace farlo in un Paese che mi ha accolto, mi ha abbracciato. Prima ho fatto il manovale, poi il piastrellista. Si cresce insomma. Man mano sono aumentati i clienti e piano piano ho messo su l’impresa.
Ho un’unica vera, grande preoccupazione che è il futuro. Soprattutto per i figli. Ne ho tre e sono piccoli.
La mattina esco di casa alle 6:00 e torno sempre tardi: passo dagli altri cantieri, accompagno gli operai e poi magari passo dal magazzino, o dal commercialista…non stacchi un attimo, almeno finché non varchi la soglia di casa. Lì, succede il miracolo. Il lavoro scompare e ci sono tre creature che vengono ad abbracciarti e ti parlano all’unisono e vogliono giocare... Solo quando vanno a dormire senti il silenzio, e trovi pace. Però il casino che fanno è il bello della vita.
In un attimo sono di nuovo le 5:30 e rimetti in moto la macchina.
Mi sono accorto del valore del lavoro e dell’essere in attività in quei dannati 60 giorni durante il Covid. Sentivo l’aria triste. Stare a casa è stato pesante, perché erano i giorni che sapevano di morte. Ho capito cosa vuol dire avere dei casini, dei lavori e uscire alle 6:00 del mattino e tornare stanco dopo 10 ore… È vita.
È stato davvero duro. Però meno male, l’abbiamo superata. Speriamo che non succeda più.

Foto ©Alessandro Guida