1985, Board member & Chief financial accounting officer
Nato a New York (USA), vive a Milano
Dal 2010, anno in cui sono entrato in Borio Mangiarotti, mi occupo della dimensione economico-finanziaria della Società. Il mio sguardo su SeiMilano è duplice: se da un lato mi sono occupato di ricerca e gestione di finanziamenti, accordi societari, contratti con le assicurazioni e fideiussioni per le opere pubbliche e private, dall’altra provo un affetto profondo per un progetto che esprime il pensiero e la visione di mio zio Claudio e della nostra famiglia.
Il Consiglio di amministrazione attuale rappresenta la quarta generazione della storia aziendale. Il bisnonno, Carlo Mangiarotti è stato il fondatore. Dopo di lui, il nonno Edoardo De Albertis, poi mio zio Claudio e oggi noi quattro: Edoardo, Regina, Marta ed io. Ognuno di noi ha uno specifico ruolo. Abbiamo un rapporto affiatato e siamo tutti uniti nel perseguire un unico obiettivo che è la valorizzazione di un’azienda che ha superato il secolo e combina in sé il sapere dell’esperienza nel mondo delle costruzioni con la volontà di aggiornarsi per rispondere alle nuove sfide della città contemporanea.
In questo senso, l’incontro col fondo d’investimento americano Värde è stato per Borio Mangiarotti un’occasione di crescita importante: sono entrati nel nostro capitale e hanno contribuito a professionalizzare la nostra struttura introducendo figure strategiche ed expertise necessarie a condurre operazioni di sviluppo immobiliare di estrema complessità, come nel caso di SeiMilano. La loro partecipazione nella cordata ci ha permesso di far evolvere la struttura manageriale e adeguare lo staff per rispondere alle esigenze necessarie a questo tipo di sviluppo.
Io ho una formazione in economia aziendale e mi è sempre piaciuta l’idea di lavorare per l’azienda di famiglia, cosa che ovviamente ha i suoi pro e i suoi contro: proiettarla nel futuro è un onore, ma siamo consapevoli di dover essere all’altezza dei nostri predecessori per portarla avanti con lo stesso successo!
Foto © Isabella Sassi Farìas