1967, Serramentista
Nato a Treviso, vive a Treviso
Il nostro studio si occupa di progettazione e consulenza generale nel settore meccanico serramentistico. Per questo cantiere è stata studiata una soluzione su misura applicando alla struttura della facciata continua tradizionale dei vetri temperati e smaltati. La posa di questi serramenti si realizza per mezzo di macchine speciali a bracci mobili con ventose terminali che servono ad issare il vetro nel telaio con una precisione millimetrica. È un lavoro che svolgiamo da tanti anni ormai, ma qui il processo creativo è stato davvero stimolante. Quando puoi interagire con i progettisti e la direzione lavori fin dalle prime fasi, è una fortuna perché c’è lo spazio per esplorare soluzioni innovative, adeguate al contesto, approfondendo ogni minimo dettaglio e con i tempi giusti per la realizzazione.
Questo lavoro mi porta spesso a viaggiare in tutta Europa e nel mondo. Una delle esperienze più importanti è stata il mio incontro con il continente Africano avvenuto circa 30 anni fa quando arrivai ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia: un’avventura lavorativa che mi ha preso il cuore e che ha sicuramente accresciuto il mio bagaglio professionale, formativo e umano. Sarà per il clima, i sapori, l’umanità, il sorriso della gente. Io credo che chi abbia avuto la fortuna di vivere l’Africa come l’ho vissuta io, quella autentica della vita quotidiana, nel bene e nel male, si ammali di amore per questa terra. Il mal d’Africa sono i tramonti e il cielo, che ti sembra di toccare con un dito perché sei su un altopiano a 2500 metri. Una bellezza dei paesaggi che senti nel fisico. La città è vivace, sembra una piccola New York e come nella Grande Mela, c’è una grande disparità tra ricchi e poveri. Quando arrivai la prima volta, era appena scoppiata la guerra con l’Eritrea. Era buio e non mi resi subito conto della precarietà della situazione. La mattina seguente, in strada, ho visto i carri armati, i militari coi fucili. Volevo tornare indietro. Allora mi hanno detto: “vedrai che arriva stasera e non vuoi più tornare a casa”. E così è stato.
Foto ©Alessandro Guida