mer, 02 ottobre 2024

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Mario Cucinella

1960, Architetto
Nato a Palermo, vive a Bologna

La sfida è costruire e ricostruire dentro la città esistente. Ogni spazio in trasformazione, come questo cantiere, non è altro che un tassello che va a completare una preesistenza bisognosa di rinnovamento in termini di senso e contemporaneità. Perciò credo che l’inserimento di un progetto di questa entità, che aggrega funzioni diverse all’interno di un tessuto urbano in sofferenza, sia un po’ un modo di prendersi cura della città. Questo nostro tempo ci pone davanti a delle scelte da cui non possiamo esimerci. Bisogna pensare ad un modello di densità che sia allo stesso tempo capace di contenere spazi aperti, pubblici. Si parla molto di questi aspetti. E la risposta qui, in SeiMilano, è stata un parco abitato dove si possa vivere la città in modo diverso. Nuove forme di abitare: insieme, vicini. Comunità intese come spazi di relazione tra parco, edifici e tessuto esistente. Parliamo di città, di persone, di rigenerare luoghi che sono ambienti di vita.
Io torno raramente a rivedere quello che ho progettato. La sfida è tutta prima, nel riassegnare e affermare nuovi significati a spazi resi muti dallo spaesamento. Penso che dovremmo recuperare l’immaginazione e tornare a coltivarla.
La pandemia ha aperto un varco. Dieci anni fa il lavoro ha assorbito tutto, talvolta mi sento dentro ad una specie di valanga che non so bene dove porta. È molto faticoso. Ora mi ricaverò più tempo, tempo introspettivo, in cui pensare a quello che sto facendo, assaporando il presente.

Foto ©Davide Curatola Soprana