mer, 02 ottobre 2024

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Marta Stella

1982, Board member & Chief marketing officer
Nata a New York (USA), vive a Milano

 Il mio nome è Marta. Sono nata a New York.
Non ho molti ricordi di quel tempo perché ero molto piccola, ma una cosa mi è rimasta impressa: le passeggiate con mia nonna a Central Park.
Poi siamo rientrati in Italia e, da allora, Milano è casa mia. Ho studiato economia della comunicazione e ho lavorato dieci anni nel mondo della pubblicità dove facevo la producer. Solo nel 2015 sono entrata nell’azienda di famiglia. Il mio arrivo coincideva con la nascita di un’idea in cui mio zio, Claudio De Albertis, ha fortemente creduto e ha tenacemente portato avanti: SeiMilano, il progetto di trasformazione urbana più grande e più complesso della storia recente di Borio Mangiarotti. Concepito come un luogo che potesse diventare «casa» per una nuova comunità di persone, è indubbiamente un’esperienza che ha richiesto uno sforzo corale senza precedenti e che, per questo, abbiamo deciso di affrontare, fin dal principio, in maniera inedita. 
Il cantiere stesso è diventato – nel suo svolgersi – uno spazio di cultura e conoscenza. Ha accolto mostre, incontri e laboratori con la comunità del territorio: le impalcature e le cesate, ma anche il terreno su cui sorge il parco urbano, sono diventati rispettivamente spazi di supporto per raccontarne la genesi e l’umanità che mette il proprio sapere al servizio del progetto, e spazio di condivisione, apprendimento e cura del bene comune. Il mio è un lavoro a tutto tondo che amo molto. Se prima mi occupavo di mondi immaginari, oggi mi confronto quotidianamente con il mondo reale: quello che facciamo resta e modifica il volto dei paesaggi urbani. È un onore, ma soprattutto una grande responsabilità. È un mestiere che richiede energia, passione e una propensione a risolvere i problemi che sono all’ordine del giorno, e mi ha permesso di imparare ad osservare, comprendere e conoscere con maggiore coscienza e attenzione. Sono curiosa per natura e tendo a pensare a mille cose insieme! Amo il mio lavoro per questo: è vario e mi spinge a migliorare, sempre.

Foto ©Alessandro Guida