1967, Ferraiolo
Nato a Ercolano (NA), vive a Lodi
Partendo dai disegni dello strutturista, noi ferraioli costruiamo l’anima dell’edificio.
È un lavoro che gratifica anche se poi rimane nascosto e non si vede più niente.
Sono arrivato a Milano che ero un ventenne. Prima a Napoli facevo coibentazioni. Ero un trasfertista.
Fino a quando si può continuare a fare il ferraiolo? Finché c’è la voglia e la forza. È chiaro che non si può fare a lungo.
Con noi lavorano un gruppo di giovani, sono marocchini ed egiziani. Loro sono un po’ i nostri figli. Vedi, passiamo più tempo con loro che con le nostre famiglie.
Ogni sera, prima di andare via, prepariamo il lavoro per l’indomani, così chi arriva per primo sa già come deve procedere.
Io al mattino sono come quei bimbi che devono andare a scuola per la prima volta. Si, perché è impegnativo ed è pesante.
Ma alla fine della giornata vedo quello che ho fatto e sono soddisfatto.
Foto ©Alessandro Guida