1976, Giardiniere
Nato a Kartum (Sudan), vive a Cornate d’Adda (MB)
Il mio nome è Yahia. Sono nato a Khartum in Sudan da padre bresciano e mamma sudanese. Lui era un missionario e dopo molto girare per il mondo, ci siamo stabiliti a Mecca, in Arabia Saudita. Di tanto in tanto venivamo in Italia, finché io ho deciso di trasferirmi spinto da un desiderio forte di vivere nella terra d’origine di papà. Era il 1999. I miei sono rientrati in Italia definitivamente solo qualche tempo dopo. Amo la natura e il verde e, fin da piccolo, sognavo di fare un mestiere che mi permettesse di prendermi cura dell’ambiente. Un anno e mezzo fa, questo desiderio si è concretizzato: ho iniziato a lavorare come giardiniere. È un mondo sconfinato in cui non si smette mai di imparare. Dalla sistemazione della terra, all’osservazione del comportamento delle piante, è importante sapere quali amano il sole, quali l’ombra, di quanta acqua hanno bisogno, quali sono le sempre verdi, quali fioriscono stagionalmente o se rimangono fiorite tutto l’anno. È un universo che amo esplorare.
Il mio arrivo qui ha voluto dire ripartire da zero. La lingua innanzitutto. Io parlo l’arabo, l’inglese e la lingua di mia madre, ma conoscevo solo qualche parola in dialetto bresciano. E mi sono reso conto che senza l’italiano si fa fatica a comunicare con la gente. L’inizio è stato complicato, non riuscivo a trovare lavoro. Ho fatto il metalmeccanico e poi il muratore in un cantiere, mestiere, tra l’altro, che mi ha permesso di conoscere mia moglie, originaria di Casablanca, in Marocco.
Ho girato abbastanza nella vita e il mio sogno è mettere le basi per un rientro in Arabia Saudita. I miei amici d’infanzia sono lì, la mia giovinezza è trascorsa lì ed è lì che vorrei fare ritorno.
Foto © Isabella Sassi Farìas